TINTORETTO: Un ribelle a Venezia
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In occasione dell’anniversario dei cinquecento anni dalla nascita, arriva in esclusiva e solo per due giorni il docufilm sul genio furioso e rivoluzionario che ha cambiato la storia dell’arte: Tintoretto.
Ideato da Melania G. Mazzucco e narrato da Stefano Accorsi, con la partecipazione straordinaria del regista Peter Greenaway, TINTORETTO: UN RIBELLE A VENEZIA delinea, attraversando la vita del pittore, un artista spregiudicato e inquieto caratterizzato da un’infinita voglia di indipendenza, i tratti della Venezia del 1500.
Un secolo culturalmente rigoglioso che vede tra i suoi protagonisti altri due giganti della pittura come Tiziano e Veronese, eterni rivali di Tintoretto in un’epoca in cui la Serenissima conferma il suo dominio marittimo diventando uno dei porti mercantili più potenti d’Europa e affronta la drammatica peste del 1575-77, che stermina gran parte della popolazione lasciando un segno indelebile nella Laguna. È proprio durante la peste che Tintoretto crea il suo ciclo più importante. In una Venezia deserta, cupa e spettrale, con i cadaveri degli appestati lungo i canali, Tintoretto rimarrà in città per continuare la sua più grande opera: il ciclo di dipinti della Scuola Grande di San Rocco, una serie di teleri che coprono la maggior parte delle pareti dell’edificio intitolato alla celebre confraternita. Nessuno all’epoca, nemmeno Michelangelo nella Cappella Sistina, vantava di aver firmato ogni dipinto all’interno di un edificio.