Succede
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Margherita detta Meg si percepisce come un contenitore vuoto e ogni mattina il suo cervello adolescente carica le informazioni necessarie per attraversare indenne (o quasi) la giornata, resettando per rimuovere i ricordi dolorosi. Per fortuna ci sono Tom e Olimpia detta Olly, i suoi migliori amici nonché compagni di un liceo pubblico milanese trendy ma accessibile. Finché all’orizzonte appare Sam, cugino romano di Olly arrivato a Milano da poco, e visibilmente interessato a Meg.
Francesca Mazzoleni, classe 1989, regista e sceneggiatrice insieme a Paola Mammini e Pietro Seghetti, si sintonizza bene con il gruppetto di teenager protagonisti di Succede, tratto dall’omonimo best seller di Sofia Viscardi, classe 1998. La storia è semplice (per non dire prevedibile) e si inserisce nel filone del teen movie finora dominato dagli americani, con qualche eccezione europea (vedi Il tempo delle mele).
Succede non sfigura accanto agli esempi d’oltralpe e d’oltreoceano, anche perché azzecca un paio di scelte fondamentali: ad esempio quella di far parlare i ragazzi con il loro linguaggio attingendo opportunamente all’interazione mediata da Skype, WhatsApp, smartphone e social, per una volta usati sul grande schermo non come mero corteggiamento del pubblico giovane ma come credibile trasposizione filmica della realtà ipertestuale in cui i ragazzi vivono immersi fino al collo.
Un’altra intuizione intelligente è il countercasting: Matteo Oscar Giuggioli, già visto ne Gli sdraiati (dove aveva un ruolo minore ma era evidentemente la star in potenza), pur essendo raffigurato come uno sciupafemmine ricopre il ruolo dell’amico affidabile, mentre il meno attraente Brando Pacitto è l’improbabile seduttore Sam, uno di cui Meg pondera: “Mi piace veramente o mi piace che gli piaccia?”.
È soprattutto nelle domande “esistenziali” che questi quattro adolescenti sono (in buona parte) riconoscibili, prima fra tutte quel: “Diventeremo anche noi come loro?” riferito agli adulti “vecchi e infantili” di cui sono circondati. Forse è proprio il ritratto dei genitori complici e irresponsabili il tratto più stereotipato della storia, ma vale la pena ricordare che Succede è raccontato ad altezza di teenager ed è tratto da un diario, dunque il punto di vista è necessariamente soggettivo e condizionato da pregiudizi adolescenziali.