PRENDI IL VOLO
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Mac e Pam sono due anatre felicemente appaiate che vivono insieme ai loro anatroccoli Dax e Gwen nella quiete di uno stagno. Papà Mac non fa altro che mettere in guardia i suoi figli contro i pericoli del mondo fuori dallo stagno, mentre mamma Pam è più impavida e ottimista e cerca di rendere i suoi cuccioli più indipendenti. Un giorno nello stagno arriva uno stormo di uccelli migratori in rotta verso la Giamaica, e una di loro invita Dax ad unirsi alla migrazione. Ma Mac è fortemente contrario: almeno all’inizio, perché Pam gli rivela di covare da sempre il desiderio di spingersi al di fuori del loro solito mondo tranquillo. Dunque i quattro più lo zio Dan, un germano reale grasso e impacciato, partono per la loro prima grande avventura, e saranno destinati ad imbattersi in aironi, piccioni e pappagalli, ad attraversare i grattacieli e le sale da ballo affollate di New York, e a combattere contro un terribile chef la cui specialità è proprio…l’anatra all’arancia.
Prendi il volo è il lungometraggio di animazione diretto dal regista francese Benjamin Renner, lo stesso che ha firmato anche il pluripremiato Ernest e Celestine, e se lo stile in CGI di Prendi il volo è completamente diverso da quello di Ernest e Celestine, e molto più vicino agli standard di Illumination (la casa di produzione fondata da Chis Meledandri che ha realizzato anche la saga di Cattivissimo me), l’umorismo gentile e bonario che anima questa storia al cui centro c’è la solidità degli affetti non è poi così dissimile.
Il messaggio del film riguarda anche la necessità di non scappare davanti ai pericoli ma di imparare ad affrontarli “a schiena dritta”, e probabilmente è un monito ai molti genitori contemporanei eccessivamente protettivi e dediti a trasmettere ai propri figli le proprie “paure preziose”. In questo senso è interessante notare che è il padre della coppia di germani reali ad essere troppo prudente, mentre la madre è curiosa e piena di iniziativa, e non si dà mai per vinta.
Il senso del film è la necessità di rimanere uniti e di collaborare in modo che le fragilità dell’uno compensino le forze dell’altro, ed è una vera ode all’unione domestica, oltre che all’amicizia (con svariati volatili, il più spassoso dei quali è un piccione di città molto malmesso ma con una tempra da leader). I momenti più coinvolgenti sono gli inseguimenti a rotta di collo attraverso le cucine, o nel corso di una salsa indiavolata, o fra e meraviglie del Giardino dell’armonia, una sorta di paradiso delle anatre dove i giochi acquatici vanno per la maggiore. Prendi il volo è un invito a non accontentarci di ciò che conosciamo da sempre ma ad esplorare altri universi e altre possibilità, senza però mai dimenticare i valori fondanti della famiglia e la necessità di esserci l’uno per l’altro, costi quel che costi.