ILLUSIONI PERDUTE
TRAILER
Lucien Chardon, de Rubempré da parte di madre, si sogna scrittore nella campagna di Angoulême. A incoraggiare i suoi versi e la sua ambizione è Madame de Bargeton, sposata a un uomo molto ricco e troppo vecchio per lei. Lui scrive poesie per elle, lei è sedotta dalla poesia. Lo scandalo provocato dalla loro relazione, lo spinge a lasciare la provincia per Parigi e la fama letteraria. Ma la capitale non fa sconti a Lucien, che passa dalle braccia di Madame de Bargeton a quelle di Coralie, attrice plebea a cui si consacra. A cambiargli la vita sarà l’incontro con Étienne Lousteau, redattore corrotto e corruttore di una piccola gazzetta di successo, che lo inizia al mestiere: fare il bello e il cattivo tempo sul mondo del teatro e dell’editoria. Fresco nel suo stupore, Lucien impara presto ‘la commedia umana’ e supera il maestro in perfidia. A colpi di penna abbatte l’aristocrazia che lo ha rifiutato e gli nega il titolo nobiliare che vorrebbe dannatamente riprendersi. A sue spese imparerà che tutto si compra e tutto si vende, la letteratura come la stampa, la politica come i sentimenti, la reputazione come l’anima.
Ogni generazione ha le sue illusioni perdute. Xavier Giannoli ha messo in scena le sue, facendo esplodere sullo schermo l’incredibile modernità di un classico.
Opera capitale dentro un’opera monumentale, “Illusioni perdute” è il vertice e il cuore battente de “La Commedia umana”, manifesto balzachiano per eccellenza. Giannoli si è gettato sul romanzo di Honoré de Balzac come ci si getta sul ring, con la volontà di combattere, di sperimentare e di comprendere cosa ne è dell’ambizione nella Francia divisa tra la provincia e Parigi, sedotta dal successo e dal denaro. Cosa ne è della stampa oggi con la moltiplicazione dei titoli e dei supporti, l’invenzione di format e di rubriche, la diversificazione dei lettori potenziali. Perché non c’è rivoluzione senza crisi e perché certe rivoluzioni ‘ritornano’ ai fondamentali della stampa: il giornalismo partecipativo, il dialogismo, la conversazione, lo spazio social, il romanzo sociale.
Due secoli dopo, l’opera mostro di Balzac parla della nostra epoca. La Francia del 1820, che cercava di dimenticare la Rivoluzione e le guerre imperiali riempiendo i teatri, dialoga con quella contemporanea. Le parole di Balzac raccontano di oligarchie finanziarie, di compromessi tra politica e stampa, di banchieri al governo…
Classico nella forma, moderno sul fondo, Illusions perdues è abitato da un cast solido. Benjamin Voisin, Cécile de France, Vincent Lacoste, Xavier Dolan, Salomé Dewaels, Jeanne Balibar, Gérard Depardieu, André Marcon, Louis-Do de Lencquesaing, Jean-Francois Stévenin donano al film lo slancio di un racconto accessibile a tutti. Fuori intanto Parigi brucia quello che non incensa, secondo l’umore del momento e con la complicità della stampa.