Ella & John – The Leisure Seeker
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The Leisure Seeker è il soprannome del vecchio camper con cui Ella e John Spencer andavano in vacanza coi figli negli anni Settanta. Una mattina d’estate, per sfuggire ad un destino di cure mediche che li separerebbe per sempre, la coppia sorprende i figli ormai adulti e invadenti e sale a bordo di quel veicolo anacronistico per scaraventarsi avventurosamente giù per la Old Route 1, destinazione Key West. John è svanito e smemorato ma forte, Ella è acciaccata e fragile ma lucidissima. Il loro sarà un viaggio pieno di sorprese.
Paolo Virzì torna on the road ma questa volta non ha intorno a sé i rassicuranti panorami toscani. Livorno è lontana e anche la Brianza è ormai un ricordo. La Route 1 sulla East Coast degli States che termina a Key West dove si trova la casa di Hemingway è la nuova via da percorrere insieme a Donald/John ed Helen/Ella.
Conservando intatto il proprio modo di fare cinema ma guardando l’America con lo sguardo di due attori che si calano nei loro personaggi (ognuno con la propria tecnica recitativa) al punto di farti dimenticare chi sono e quanto hanno dato al cinema e al teatro per consentirti di ammirarli ex novo. Virzì e i suoi co-sceneggiatori hanno avuto coraggio nel trattare un tema che potremmo definire usato ma anche abusato dal cinema in genere e da quello americano in modo particolare. L’invecchiamento, la demenza senile, le malattie invasive hanno costituito terreno di coltura per film belli ma anche per retoriche di calibro mediocre.
Virzì si dimostra invece ad ogni film sempre più in grado di equilibrare (apparentemente senza sforzo) il riso e la commozione, l’ironia e lo sconforto. Questo professore di letteratura che ricorda le studentesse ma dimentica i nomi dei figli ha lampi di tenerezza nello sguardo che si spengono all’improvviso lasciandolo solo e indifeso. Ha al fianco una moglie volitiva che si è fatta carico del suo e del proprio disagio e ha deciso che la loro storia possa concedersi (così come recita il nome del vecchio camper) una ricerca di quel tempo libero che cliniche e case di riposo vorrebbero loro togliere e che già i loro figli hanno iniziato a condizionare. Perché Virzì non dimentica di raccontarci come sia faticoso e anche doloroso divenire, a un certo punto della vita, genitori dei propri genitori. Avere cioè la sensazione che coloro che ti hanno tenuto per mano e ti hanno insegnato a muovere i primi passi nella vita debbano ora dipendere da te per compiere invece i loro ultimi.