Belle & Sebastien – Amici per sempre
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Siamo nel 1948. Sebastien ha dodici e lui e Belle sono inseparabili. Ora la famiglia è cresciuta perché sono nati tre splendidi cuccioli. Intanto il colpo di fulmine tra suo padre Pierre e Angelina è diventato un matrimonio che, come Sebastien, viene a scoprire, potrebbe cambiare profondamente la sua vita. I neo sposi intendono trasferirsi in Canada portandolo con sé. Nel corso della loro assenza per la luna di miele si presenta nel paese un uomo dall’aspetto e dai modi minacciosi che pretende di essere il padrone di Belle e che la vuole riavere insieme ai suoi pregiati cuccioli.
Con Clovis Cornillac, impegnato non solo nella regia ma anche nel ruolo del cattivissimo presunto padrone di Belle, si torna alle origini per marcare la fine di un ciclo.
Dopo l’attenzione posta da Christian Duguay sul tema del ritrovato rapporto padre-figlio sono di nuovo gli splendidi paesaggi alpini innevati e la relazione Sebastien-Belle a riconquistare il centro dello schermo. Sebastien è cresciuto e ha accettato l’amore tra suo padre Pierre e Angelina (a cui chiede però di non doverla chiamare mamma). Ciò che non accetta è di essere sradicato da quei luoghi che lo hanno visto nascere e dalla figura di colui che è diventato a tutti gli effetti suo nonno. Mentre deve elaborare questo profondo disagio si trova impegnato a impedire un altro sradicamento: quello di Belle. Clovis Cornillac tratteggia un cattivo da fiaba attribuendogli un’elevata dose di perfidia a cui aggiunge, per il pubblico degli adulti, delle annotazioni legate alla seconda guerra mondiale e agli anni immediatamente successivi.
La sua temibile presenza che incuterà qualche timore di tipo disneyano nei più piccoli (fa paura quanto Malefica) viene bilanciata dalla presenza comica del sindaco del paese e dalla comparsa di una maestra nella fase finale del film. La moltiplicazione delle presenze canine è funzionale all’incremento delle difficoltà nel momento in cui madre e cuccioli vanno sottratti alla minaccia incombente. C’è poi qui, quasi a bilanciare lo spazio dato alla figura paterna nel secondo film, un riemergere della mamma di Sebastien a cui si assocerà anche un’altra e inattesa ‘mamma’