ARGONUTS – MISSIONE OLIMPO

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TERMINATA
ARGONUTS – MISSIONE OLIMPO
UN GRUPPO DI ANIMALI BUFFI E INTRAPRENDENTI IN UN DIVERTENTE FILM ANIMATO CHE RIPRENDE IL MITO DI GIASONE
ARGONUTS – MISSIONE OLIMPO
(Pattie et la colère de Poséidon)
Regia: David Alaux, Eric Tosti, Jean-François Tosti
Cast: Valentino Bisegna, Sara Di Sturco, Chiara Fabiano, Mattia Fabiano, Christophe Lemoine
Genere: Animazione
Durata: 95 min. - colore
Produzione: Francia (2022)
Distribuzione: Notorious Pictures
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80 anni dopo la conquista del vello d’oro da parte di Giasone e degli Argonauti, la cittadina greca di Iolcos vive in pace, protetta dalla benefica pelle dell’ariete d’oro. Tra gli animali della città c’è Pixi, topolina curiosa che sogna di vivere avventure simili a quelle del suo idolo Giasone. Dopo l’erezione di una statua a Zeus gli abitanti di Iolco scatenano però l’ira del dio del mare Poseidone, il quale minaccia di sommergere la città se non sarà eretta un’altra statua in suo onore. La minaccia spinge Giasone a rimettersi in viaggio per trovare il materiale necessario alla costruzione, se non fosse che il grande eroe è ormai un centenario decrepito e gli Argonauti scheletri riportati in vita… Toccherà allora a Pixi, al suo papà gattone Sam, al gabbiano spelacchiato Chickos e ad altri improbabili eroi salvare Iolcos dal suo destino.

Gli autori della fortunata serie Vita da giungla ripropongono la medesima formula di un’animazione digitale adatta a un pubblico soprattutto di bambini, riprendendo il mito di Giasone in un mondo di umani dove il centro della scena è però occupato da un gruppo di animali buffi e intraprendenti.

David Alaux, uno dei tre registi e sceneggiatori di Argonuts – Missione Olimpo, dice di essersi ispirato per il film allo stupore provato da spettatore di fronte alle meraviglie create da Ray Harryhausen, agli effetti e alle creature di Giasone e gli Argonauti, film del 1963 di Don Chaffey, e di Scontro tra titani di Desmond Davis, anno 1981, oltreché, naturalmente, al potere affabulatorio della mitologia greca, da millenni un bacino pressoché infinito di storie, avventure ed emozioni.

La vicenda del film – il cui titolo nasce da un gioco di parole con la parola inglese “nut”, cioè stupido in senso affettuoso – assume il punto di vista ad altezza suolo del mondo animale (non solo topi, ma anche gatti, pesci, gabbiani…). In particolare, tutto è vista dalla prospettiva della piccola Pixi, topolina secchioncella e coraggiosa che combatte gli sfottò dei compagni di scuola e le paure del papà adottivo Sam (protagonista di un’avventura parallela di di inevitabile conflitto e altrettanto inevitabile agnizione) per superare i limiti della propria natura e realizzare i propri sogni.

La struttura narrativa del film è quella classica di un racconto di viaggio e di conquista, ma pur nell’assoluta prevedibilità dello sviluppo Alaux e i suoi colleghi Eric e Jean-François Tosti sono bravi a concentrare l’attenzione sui personaggi dell’equipaggio animale (gli Argonauti di scheletri sono invece un omaggio in forma di parodia proprio ad Harryhausen), affidando a ciascuno una propria storia e una propria particolarità (il topo appassionato di ninja, il gattone spaventato da tutto, il gabbiano lupo di mare…), e a gestire il rapporto fra rispetto e innovazione nel ripercorrere con ironia il viaggio degli Argonauti.