IL GRANDE LEBOWSKI (4K)
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A 25 anni dalla sua uscita le ragioni per tornare a vedere al cinema ‘Il Grande Lebowski’ sono tante: perché è una galleria di personaggi sublimi, divertenti, patetici, unici, perdenti e inadeguati di fronte alla complessità della vita. Perché Jeff Bridges, John Goodman, Steve Buscemi, Julianne Moore e John Turturro formano un cast memorabile di antieroi. Perché il Dude (Drugo) Lebowski è un’icona di stile, con le sue camicie hawaiane, i bermuda, i sandali, quell’aspetto debordante e filosofico insieme, con la straniante coscienza di trovarsi sempre altrove rispetto al senso delle cose (che comunque non esiste). Cinico quanto basta a salvarsi la vita, fedele ai propri principi etici, estetici e soprattutto lisergici, Lebowski è l’icona di una filosofia di vita che il motto “The Dude Abides” (Il Drugo sa aspettare) mirabilmente riassume e che forse è l’unica che merita di essere seguita in questi tempi difficili e strani.
Se si vuole assistere a una summa del cinema dei Coen non si può perdere Il grande Lebowski.
Quando si dice ‘cinema dei Coen’ si intende Cinema tout court (la maiuscola non è un errore di battitura). Perché solo loro possono condensare in meno di due ore citazioni, riferimenti a generi, surrealismo e analisi della realtà senza un briciolo di quella supponenza cinefila che spesso caratterizza le opere di chi vuole dimostrarci di ‘sapere tutto’ sulla Settima arte.