EASY RIDER

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TERMINATA
EASY RIDER
UN FILM-DICHIARAZIONE CHE CHIUDE UN'EPOCA DELLA STORIA DEL CINEMA AMERICANO E NE APRE UNA NUOVA E FECONDA.
EASY RIDER
Regia: Dennis Hopper
Cast: Peter Fonda, Jack Nicholson, Karen Black, Dennis Hopper, Luana Anders
Genere: Drammatico
Durata: 94 min. - colore
Produzione: USA (1968)
Distribuzione: Cineteca di Bologna
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Dopo aver venduto una partita di cocaina messicana ad un ricco arabo, Billy e Wyatt (che si fa chiamare Capitan America) investono il ricavato in un viaggio in motocicletta alla volta di New Orleans e della grande festa di strada del Mardi Gras. Gli incontri che fanno lungo la strada raccontano l’America degli hippy, delle comuni e della celebrazione del sesso libero e delle droghe, ma anche quella dei pregiudizi duri a morire, omofoba, reazionaria e drammaticamente violenta.

Girato nel ’68 ma uscito negli Stati Uniti soltanto un anno dopo, sulla spinta della consacrazione ricevuta a Cannes, Easy Rider ha immediatamente scandalizzato Hollywood e aperto la strada ad una nuova era di registi e attori e ad un nuovo modo di fare cinema.

A tanto entusiasmo è seguito, decenni dopo, un ridimensionamento critico del film persino eccessivo. Oggi i tempi sono maturi per tornare a vederne virtù e limiti con ritrovata obiettività.

Il film di Hopper, girato quasi senza sceneggiatura, si autodichiara un western moderno, con i chopper al posto dei cavalli (una scena racconta letteralmente il passaggio di testimone), il richiamo ideologico agli indiani, ai leggendari personaggi di Billy the kid e Wyatt Earp, e la messa in primo piano di una poetica del viaggio inteso come esperienza esistenziale ma anche lisergica.

Dal punto di vista stilistico, un laborioso montaggio ha ridotto la lunghezza fiume prevista inizialmente ad un film più commercialmente spendibile, che nella prima parte utilizza la narrazione in maniera episodica e minimale, quasi ad intervallare le eloquenti sequenze musicali, in un ribaltamento che è già una dichiarazione di stile, per poi concedersi, nella lunga sequenza dell’acido al cimitero, un’incursione nel linguaggio del cinema più sperimentale (già bagaglio dei precedenti cinematografici di Hopper e Fonda).