EXTRALISCIO – PUNK DA BALERA
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Da qualche parte non lontano dalla Romagna… ci si divertiva con “poco, gnente e fantasia”, diceva l’etnomusicologo Gianluigi Secco. L’Italia era senz’altro più felice quando andava al ritmo del leggendario ottimismo di Raoul Casadei e di una tradizione musicale che si è trasformata nel tempo. Di quella evoluzione, riferisce Elisabetta Sgarbi attraverso la presenza lunare di Ermanno Cavazzoni, voce narrante del film.
Extraliscio – Punk da balera buca la nebbia che in Emilia Romagna pesa sull’anima della gente e trova il principio di leggerezza di una regione sospesa tra “nostalgia del passato” e sperimentazioni elettriche.
Approdata sulle rive del Po, Elisabetta Sgarbi ci racconta la storia di Extraliscio, duo musicale composto da Moreno Conficconi detto il Biondo, capo orchestra di Raoul Casadei, e da Mirco Mariani, polistrumentista e sperimentatore ‘elettromeccanico’ di Saluti da Saturno. A farli incontrare è Riccarda Casadei, figlia del musicista Secondo Casadei. Insieme sono l’extra, il suppletivo, l’inaspettato che aggiunge alla generosa (e corrente) musica del liscio tinte avanguardiste.
Il documentario, arioso e benevolo come un valzer, va oltre l’omaggio a un genere culturale e sociale insieme, infilando la pista da ballo e disegnando geometrie e nuove espressioni di un classico insostituibile. Del resto “Romagna mia” l’hanno suonata anche i Deep Purple nel 2010 sul palco di Sogliano al Rubicone.
Muovendosi tra tradizione e ricerca, olmo e vigneto, Extraliscio – Punk da balera è il racconto romantico di una “musica semplice”, di un processo sincretico tra le danze alte e quelle basse che nel Novecento sviluppa nuove figure e movimenti. Con i giri di valzer, la saltata a destra della mazurca, i passi doppi della polka, i ballerini romagnoli volteggiano attorno alla pista e contribuiscono a confermare un genere. Un ballo popolare che si è coniugato negli anni col turismo di massa, l’industria delle vacanze e del divertimento.